(Bologna, 26 marzo 2014) Ecco un passo in avanti per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori! L’Aula della Camera ha dato il via libera al disegno di legge di iniziativa del Partito Democratico e di SEL che, intervenendo sulla riforma Fornero, vuole contrastare il fenomeno delle cosiddette dimissioni in bianco. Molti, troppi, datori di lavoro hanno fatto ricorso a questa pratica illegittima, per la quale si chiede alla neoassunta di firmare una lettera di dimissioni che può essere utilizzata in seguito, il più delle volte in caso di gravidanza, ma anche per una malattia prolungata o per la partecipazione ad uno sciopero. Nel solo 2009, ad esempio, risultano 18.ooo donne che si sono dimesse (volontariamente!) nel primo anno di vita del bambino.
Della questione me ne sono occupata due anni fa con un atto di indirizzo alla Giunta regionale, considerato che le stime parlavano di circa 2 milioni di lavoratrici e lavoratori italiani coinvolti e 5.000 dimissioni in bianco rilevate in Emilia-Romagna. Ora le norme approvate a maggioranza alla Camera – che mi auguro passino ugualmente al Senato – introducono l’obbligatorietà di appositi moduli per le dimissioni che avranno un codice progressivo di identificazione, validità di quindici giorni dalla data di emissione e saranno resi disponibili sui siti internet del ministero del Lavoro, su “cliclavoro.gov.it” e sui siti regionali ad essi collegati, nonché dai sindacati e nei patronati. Anche attraverso ulteriori prescrizioni, viene così impedito il ricorso ad una pratica non solo illecita, ma incivile.
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