il giorno della consegna firme in Regione da parte delle Donne Democratiche

il giorno della consegna firme in Regione da parte delle Donne Democratiche

(Bologna, 18 marzo 2014) La partita per ottenere una legge elettorale equa che garantisca pari accesso di donne e uomini al Parlamento non è ancora persa! Lo dimostra l’Ordine del giorno presentato dalle Donne Democratiche dell’Emilia-Romagna e approvato all’unanimità in Direzione regionale. Due sono le richieste ai nostri rappresentanti nazionali: che venga superato nel voto del Senato quanto accaduto alla Camera dei Deputati lunedì 10 marzo 2014 con l’affossamento a voto segreto della parità di genere nella nuova legge elettorale; che il PD metta in campo ogni azione possibile affinché la legge elettorale sia modificata in Senato a favore della parità di genere e del raggiungimento di una sostanziale democrazia paritaria nell’accesso alle cariche elettive.

Leggi l’Ordine del Giorno.Direzione Regionale PD – 17 marzo 2014

Ordine del Giorno sulla rappresentanza femminile paritaria nella legge elettorale

Premesso

che l’articolo 51 della Costituzione recita che “tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di uguaglianza. A tal fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini.”

che con la legge n. 77 del 27 giugno 2013 l’Italia ha ratificato e dato esecuzione alla Convenzione di Istanbul che all’articolo 1 – obiettivi della convenzione recita “contribuire ad eliminare ogni forma di discriminazione contro le donne e promuovere la concreta parità tra i sessi ivi compreso rafforzando l’autonomia e l’autodeterminazione delle donne”;

che la stessa Convenzione riconosce che il raggiungimento dell’uguaglianza di genere de jure  e de facto  è un elemento chiave per prevenire la violenza contro le donne;

che lo Statuto del Partito democratico pone tra i suoi valori fondativi il principio della democrazia paritaria e l’impegno “a rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla piena partecipazione politica delle donne” favorendo “la parità fra i generi nelle candidature per le assemblee elettive”;

che il 16 gennaio 2014 la Direzione Nazionale del Partito Democratico ha approvato un ODG in cui si impegnava a inserire  nella riforma della legge  elettorale, qualsiasi fosse il modello, norme antidiscriminatoria volte ad affermare la parità di genere;

che la piena cittadinanza femminile nella vita pubblica e delle istituzioni è condizione essenziale della qualità della democrazia.

Considerato che

il Partito Democratico dell’Emilia-Romagna ha in questi anni sempre lavorato nella direzione dell’applicazione della parità di genere sia dentro il partito che nelle istituzioni da esso governate;

la scelta del Partito democratico di perseguire tali obiettivi ha consentito positivi passi avanti: una paritaria presenza femminile negli organismi di direzione politica, un incremento della presenza nelle assemblee elettive degli enti locali e una percentuale di democratiche elette  in Parlamento pari al 40,8 al Senato e 37,8 alla Camera (il dato si alza al 48% per le parlamentari elette della nostra Regione) grazie all’introduzione della doppia preferenza di genere alle parlamentarie.

Valutato che

i dati complessivi della rappresentanza femminile in Parlamento pari al 29% (Senato 27,3%: senatrici 86 su 315; Camera 31,3%: deputate 198 su 630) che fa dell’Italia il fanalino di coda in Europa;

il 19 luglio 2013 la Conferenza Regionale delle Donne del PD ha consegnato in Regione Emilia-Romagna alla presidente dell’Assemblea Legislativa Palma Costi 11.440 firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare “per la creazione della rete regionale contro la violenza di genere e per la promozione della cultura dell’inviolabilità, del rispetto e della libertà delle donne”;

la suddetta proposta sarà inserita nel progetto di “legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere” portato avanti dalla Commissione “per la promozione di condizioni di piena parità tra donne e uomini” della Regione Emilia Romagna;

dopo 8 anni grazie all’azione del PD e del Governo Renzi è stata approvata alla Camera una nuova legge elettorale che avvia l’importante percorso delle riforme istituzionali.

Chiede

che venga superato nel voto del Senato quanto accaduto alla Camera dei Deputati lunedì 10 marzo 2014 con l’affossamento a voto segreto della parità di genere nella nuova legge elettorale.

Chiede

che il PD metta in campo ogni azione possibile affinché la legge elettorale possa essere modificata in Senato a favore della parità di genere e del raggiungimento di una sostanziale democrazia paritaria nell’accesso alle cariche elettive.

APPROVATO ALL’UNANIMITA’