(Roma, 29 gennaio 2014) “Sono fiduciosa che il tema della parità di genere sarà al centro della discussione sulla proposta di riforma elettorale, al di là dell’urgenza di tempi e obiettivi” – questa la dichiarazione della coordinatrice nazionale degli organismi di pari opportunità regionali Roberta Mori, dopo l’incontro di questa mattina alla Camera dei Deputati con alcune parlamentari promotrici di emendamenti sul riequilibrio di genere, sottoscritti trasversalmente da appartenenti a diverse forze politiche presenti in Parlamento. “La parità nella rappresentanza politica e istituzionale non è un affare di partito, non è un problema delle donne, non è un intralcio ai lavori in corso, ma è una questione di civiltà e di qualità della democrazia di cui il nostro Paese non può più fare a meno” – continua Mori, che in serata è attesa dal presidente Francesco Paolo Sisto per l’incontro richiesto dalla Conferenza nazionale delle commissioni regionali P.O.: “La richiesta che avanzeremo è di garantire non solo la presenza delle donne in lista ma anche la loro eleggibilità, con l’alternanza di genere in lista e il 50% di capilista donne. Nel caso si decidesse invece di introdurre le preferenze, chiediamo la doppia preferenza di genere come già introdotta per le elezioni amministrative”.
“Sarebbe francamente inaccettabile – conclude la presidente della commissione Parità Emilia-Romagna – se il Parlamento italiano dopo aver recepito la Convenzione di Istanbul, dopo aver previsto il riequilibrio nei C.d.A. delle aziende partecipate pubbliche e quotate in Borsa e aver introdotto la doppia preferenza di genere per i Comuni, arretrasse per frettolosità e superficialità dalla strada verso il vero cambiamento adottato dalle democrazie europee più evolute”. “Scongiuriamo insieme questo rischio, che condannerebbe le donne a mere comparse della vita politica e istituzionale e condizionerebbe lo sviluppo del Paese.”
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