(Bologna, 17 dicembre 2013) Il presidente Errani è partito dalle difficoltà dovute a una crisi senza confini: in Emilia-Romagna 9 punti di Pil persi dal 2008 e una disoccupazione all’8,9% che, se pure inferiore al 12,2% medio nazionale, significa drammi per molte famiglie e molte imprese. La Regione ha gestito insieme alle forze sociali e datoriali migliaia di crisi aziendali, ha rifinanziato gli ammortizzatori in deroga usando per la mobilità solo il 3% dei fondi, ha spinto a fondo la leva del sostegno al credito, che grazie ai consorzi fidi e di garanzia ha permesso a centinaia di imprese di non chiudere.Questi alcuni punti salienti della relazione annuale sullo stato di attuazione del programma di legislatura che il presidente della Regione ha svolto in Assemblea.
L’Emilia-Romagna è la Regione meno indebitata d’Italia e ha ridotto del 20% la spesa per il suo funzionamento. Abbiamo i conti a posto nonostante tagli statali drastici, insostenibili se non avessimo ripensato tutto il sistema pubblico regionale e se non avessimo utilizzato interamente i fondi strutturali europei. Efficienza e qualità devono perciò essere il faro anche degli anni a venire. La Sanità e i diritti sociali saranno garantiti perché la Regione non si è limitata a difendere e conservare, ma ha riorganizzato i servizi territoriali, eliminato gli sprechi e investito nell’innovazione. Dopo un resoconto anche sulla ricostruzione post terremoto (spesi il 100% dei fondi europei per l’emergenza), Errani ha annunciato il nuovo piano dei Rifiuti entro gennaio e, successivamente, un piano di gestione dei rischi che metta a frutto il miliardo di euro investito negli ultimi 6 anni contro il dissesto idrogeologico e che metta in sicurezza il nostro territorio.
Dopo la discussione programmatica, nel corso della seduta abbiamo approvato altri atti importanti tra cui una legge che, all’insegna della semplificazione, abroga 65 normative regionali e un programma di investimenti in Sanità. Quest’ultimo provvedimento dell’Assemblea legislativa assegna 1 milione di euro all’Azienda di Reggio Emilia per l’ampliamento e la rimodulazione degli spazi del Santa Maria Nuova: 4 nuove sale travaglio/parto e un ambulatorio ginecologico, adeguamento tecnologico e potenziamento delle strumentazioni biomedicali.
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