Camst_22nov13(Bologna, 22 novembre 2013) Non lasciare sole le donne vittime di violenza, dando loro la possibilità di un posto di lavoro. Assieme alla presidente dell’Assemblea legislativa regionale Palma Costi ho incontrato la presidente di Camst – cooperativa della ristorazione collettiva e commerciale – Antonella Pasquariello per fare il punto su questo obiettivo. Camst ha infatti rinnovato per il 2014 una convenzione con i Centri Antiviolenza della rete D.I.Re., finalizzata ad offrire percorsi di inserimento lavorativo nelle proprie strutture produttive (cucine, self service, mense aziendali) dislocate in tutta Italia, alle donne che fuggono da situazioni di violenza. Ad oggi sono dieci (4 in Emilia-Romagna) le assunzioni effettuate nell’ambito del progetto su tutto il territorio nazionale e, grazie alla nuova convenzione siglata, altre donne avranno questa opportunità, avendo comunque garantita la massima riservatezza a tutela della loro sicurezza e serenità. Camst è la prima azienda in Italia ad aver attivato un progetto di questo tipo. E’ un’iniziativa concreta molto importante perché restituisce dignità e autonomia anche economica alle donne in difficoltà e, con la presidente Costi, andremo a visitare una sede cooperativa dove si è realizzato il progetto.Nell’ambito del progetto è stato creato anche il sito Internet www.puntodonne.it, che ha due obiettivi: informare su studi, legislazione e iniziative in tema di diritti delle donne e, allo stesso tempo, offrire strumenti concreti alle donne che cercano sostegno e protezione per uscire dalla spirale di violenza quotidiana. E’ la Ong Cospe, da sempre attiva sui diritti e sul fronte delle discriminazioni, a curare la parte dei contenuti strettamente informativi pubblicando le ultime ricerche sul tema della violenza di genere, sondaggi, dati statistici, e tutte le novità legislative di interesse delle donne in Italia. Saranno inoltre monitorati giornali e siti nazionali e internazionali e rilevati gli eventi e i fatti più gravi o capaci di innescare un dibattito. D.i.Re., a sua volta, si occupa di fornire indirizzi e riferimenti per accedere a uno dei 65 centri antiviolenza che l’associazione raggruppa e rappresenta a livello nazionale.