(Bologna, 20 novembre 2013) In vista della Giornata internazionale contro la violenza alle donne, la Commissione Parità ha presentato due risoluzioni che l’Assemblea Legislativa ha votato all’unanimità dei presenti. Una impegna la Giunta ad attivarsi in sede di Conferenza delle Regioni per coordinare l’attività di monitoraggio delle azioni intraprese a contrasto della violenza di genere a livello territoriale; e ad attivarsi in sede di Conferenza Stato-Regioni affinché venga posta la priorità di una legge nazionale organica, che affronti in modo trasversale la promozione di politiche volte alla parità e contro le discriminazioni di genere, nonché il sostegno ai centri antiviolenza. Chiediamo anche agli Europarlamentari eletti in Emilia-Romagna a fare quanto di loro competenza affinché possa essere accelerato il processo di ratifica degli Stati aderenti e l’entrata in vigore della Convenzione di Istanbul. Infatti, lo scorso 19 giugno il Parlamento italiano ha ratificato la “Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica”, ma la sua entrata in vigore e conseguente obbligatorietà prevede la ratifica di almeno 10 Stati membri e, ad oggi, sono solo 4.
L’altra Risoluzione approvata affronta il crimine odioso della tratta o human trafficking, un’autentica violazione dei diritti umani, fra le forme più gravi in cui si articola la violenza contro le donne. Secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, nel mondo sono vittime di tratta oltre 2,4 milioni di persone, in grande prevalenza donne e bambine destinate al mercato dello sfruttamento della prostituzione, la cosiddetta “schiavitù sessuale”; in Italia, una stima della Commissione Affari sociali della Camera valuta ci siano 70.000 donne prostituite e 9 milioni di clienti, per un giro d’affari che si aggira sui 5 miliardi di euro. Non possiamo far finta di non vedere queste forme di schiavitù e violazione dei diritti umani, della libertà personale di tante donne e minori. Per questo abbiamo voluto impegnare Giunta e Assemblea ad una maggiore informazione e sensibilizzazione anche sulla tratta, promuovendo i progetti di emersione dall’illegalità e per l’integrazione delle vittime di sfruttamento in regione e nelle sedi nazionali.
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