(Roma, 4 novembre 2013) Una delegazione delle presidenti della Conferenza nazionale degli organismi regionali di pari opportunità guidata dalla coordinatrice Roberta Mori, ha incontrato nella sede del Ministero del Lavoro e politiche sociali la Viceministra con delega alle Pari Opportunità M. Cecilia Guerra. Si è convenuto prima di tutto sulla necessità di rafforzare il fronte istituzionale in un pieno coinvolgimento degli organismi regionali nella redazione del Piano nazionale di contrasto alla violenza di genere previsto dalla recente legge sul femminicidio, nonché nell’avvio di un tavolo per la conciliazione, vero nodo irrisolto di un’organizzazione sociale che ancora penalizza le donne. “Non si previene il fenomeno della violenza senza un investimento delle istituzioni su tutte quelle politiche, dal lavoro all’educazione nelle scuole, dalla conciliazione alla democrazia paritaria, che sono determinanti per una società più rispettosa delle differenze – afferma la coordinatrice Mori – e noi porteremo all’attenzione delle Conferenze delle Regioni e delle assemblee regionali le migliori proposte e progettualità, forti del riconoscimento ministeriale.”
Tra i punti condivisi con la viceministra, la necessità di un riordino delle funzioni e dei ruoli tra gli organi deputati alle pari opportunità, che risultano penalizzati dall’attuale frammentazione e mancanza di chiarezza istituzionale. “Devono essere le donne impegnate nelle istituzioni, per prime, a combattere eventuali ridondanze e sovrapposizioni di funzioni che minano l’efficacia delle azioni per il mainstreaming di genere, – spiega la Mori – ecco perché abbiamo chiesto ed ottenuto da Cecilia Guerra che i livelli regionali siano pienamente coinvolti nella pianificazione nazionale come interlocutori stabili del sistema di contrasto alle discriminazioni.” Tra gli impegni sanciti nell’incontro, quello volto a garantire la rappresentanza femminile nella prossima riforma della legge elettorale, evocata da molte parti con un silenzio ritenuto preoccupante riguardo al riequilibrio di genere, quando invece già le passate elezioni amministrative sono state il banco di prova per la doppia preferenza uomo-donna. A tal fine la viceministra si è detta personalmente interessata a seguire lo sviluppo della riforma elettorale con la massima attenzione alle questioni di genere.
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