Consulta(Bologna, 24 ottobre 2013) In questi giorni i delegati italiani ed esteri della Consulta degli emiliano romagnoli nel mondo sono riuniti per fare il punto sui progetti in corso e per un confronto sull’ipotesi di riforma della legge istitutiva dell’organismo. In questo quadro e su invito della presidente Silvia Bartolini, ho partecipato ai lavori assieme al collega Gianguido Naldi, in qualità di rappresentanti dell’Assemblea Legislativa nella Consulta. I progetti che coinvolgono attivamente i nostri concittadini emigrati riguardano ad esempio formazione, corsi di italiano, valorizzazione culturale, ricerche storiche, scambi giovanili. Molto spazio è dedicato alla memoria, per far conoscere ai discendenti le loro origini e mantenere una rete di rapporti che dal Sudamerica, dal Belgio o dall’Inghilterra possa essere di sostegno reciproco.

Consulta_tavolo_24ott13Il sottosegretario della Giunta Alfredo Bertelli ha ricordato tra l’altro la solidarietà concreta espressa dalle Associazioni estere degli emiliano romagnoli all’indomani del terremoto che ci ha colpito. Lo stesso rilancio culturale ed economico in questo periodo di crisi profonda, passa anche dalle relazioni col mondo associativo ed imprenditoriale estero e dalla capacità di sostenere i prodotti “made in Emilia” sui mercati internazionali. Ecco perché pensiamo che il lavoro della Consulta sia stato importante e siano soprattutto da dispiegare le grandi potenzialità della rete che si è costruita nel tempo. L’organismo ha già dimezzato il suo budget, in linea con i tagli a tutti i costi istituzionali. Ora il gruppo di lavoro assembleare costituito al fine di riformare la Consulta ha gli elementi, la disponibilità degli stessi consultori e la volontà politica per avanzare una proposta di ampio respiro, che aggiorni le politiche di promozione di relazioni europee ed internazionali della Regione Emilia-Romagna alla luce delle complessità di oggi, per raccoglierne i frutti domani.