(Ravenna, 2 ottobre 2013) “La violenza sulle donne: dalla tratta al femminicidio” è il titolo di una giornata seminariale promossa dall’Opera Santa Teresa di Ravenna in collaborazione con Unesco e Università di Ferrara, a cui ho partecipato in qualità di presidente della Commissione per la Parità regionale. Un saluto del vescovo Lorenzo Ghizzoni ha aperto i numerosi interventi di criminologi, religiosi, medici, avvocati, professori universitari e poeti, che nell’insieme hanno affrontano i diversi aspetti etici e culturali della violenza di genere. In primo piano l’impegno di missionari e opere religiose per dare aiuto concreto alle schiave del sesso, un fenomeno quello della tratta che coinvolge oltre 12 milioni di persone nel mondo, di cui l’80% donne e minori.
In tale contesto si è inserita la riflessione sulle origini della violenza che mi ha coinvolta direttamente assieme al docente di psichiatria forense Cesare Piccinini, al criminologo prof. Adolfo Francia, alla docente milanese di criminologia Isabella Merzagora Betsos e Antonella Grazia dell’assessorato regionale alle politiche sociali. Dunque, sulla base della conoscenza “scientifica” e culturale del fenomeno, abbiamo condiviso il ruolo della politica e delle istituzioni nel dare impulso e promozione a interventi coordinati per prevenire violenza e femminicidi che, ricordiamolo con un triste aggiornamento, sono già 99 dall’inizio del 2013 (7 in Emilia-Romagna). Strumenti efficaci sia normativi, amministrativi che di sensibilizzazione sono ora alla nostra portata, molti i passi in avanti compiuti che dovranno trovare esito nelle prossime settimane, in Parlamento come in Regione. Per definire l’obiettivo che tutti ci prefiggiamo, prendo a prestito le parole del poeta Davide Rondoni, presente al convegno ravennate: “l’amore è un viaggio di conoscenza in cui l’uomo non deve passare dall’idolatria alla morte”.
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