LND_sala piena(Bologna, 30 settembre 2013) L’impiantistica sportiva destinata all’attività dilettantistica e giovanile ha molti problemi di obsolescenza o inadeguatezza, ma altrettante sono le energie che oggi si mettono al servizio del suo rilancio. Se ne è parlato a Bologna nel Convegno nazionale dal titolo “Giocheremo domani? Calcio d’inizio a nuovi finanziamenti per sicurezza, efficientamento energetico e innovazione per il benessere delle nostre comunità”, dove ho portato il saluto e l’impegno del presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani. L’iniziativa è stata organizzata, in collaborazione con ANCI, dalla Lega Nazionale Dilettanti della Federazione italiana Gioco Calcio, che ha investito un contributo complessivo di 12 milioni di euro, di cui 10 per la realizzazione di 20 nuovi campi da destinare all’attività di base (uno per ogni regione) e 2 milioni per le ristrutturazioni necessarie.

 

campettoLND ha coinvolto le massime autorità sportive – FIGC, UEFA, CONI – così come personalità del mondo accademico e imprenditoriale attorno ad un progetto fortemente innovativo per la riqualificazione degli impianti non professionistici in Italia, su cui chiedono l’impegno delle Istituzioni. Presente al convegno il Ministro per le Regioni con delega allo Sport, Graziano Delrio, che ha annunciato di “scontare ai Comuni nella prossima legge di stabilità una parte consistente di incombenze che fino ad ora bloccavano gli interventi in ambito sportivo”. Nel mio intervento ho sottolineato sia il ruolo strategico dei Comuni, veri artefici delle politiche a favore dello sport sui territori, che vanno dunque sostenuti nelle loro funzioni di pianificazione, sia l’impegno della Regione Emilia-Romagna sulla certificazione energetica degli edifici. Altrettanto importante il ruolo educativo della Scuola, per diffondere una cultura sportiva rispettosa dell’altro, per far sì che i nostri ragazzi e le nostre ragazze sappiano che la passione per la propria Città o per la propria squadra non può mai coniugarsi con la violenza, ma anzi, ne è la mortificazione.