(Festa Reggio, 28 agosto 2013) Il confronto con i candidati alla segreteria nazionale del PD è iniziato con Gianni Cuperlo, che in una bella intervista condotta da Massimiliano Panarari ha spiegato le ragioni del suo impegno, intrecciate con le sfide enormi che la Sinistra italiana ed europea si propone di vincere. La più importante, senza la quale non vi sarà alcun progresso democratico, è ridare anima alla politica. “E’ tempo di crederci”, titolo del documento che Cuperlo offre alla discussione pre-congressuale, racchiude già il senso di una proposta che fonda sulla partecipazione la sua forza: “l’Italia può rinascere se al centro della scena torneranno donne e uomini con le loro biografie, se la politica cambierà il potere per distribuirlo a chi oggi non sa neppure cos’è.”
Tra i molti contenuti di merito, il tema delle disuguaglianze e delle povertà è in primo piano. Bisogna cambiare assieme il “racconto” che l’Europa finanziaria ha imposto e che la debolezza politica anche del centrosinistra non ha contrastato a sufficienza, perché “non spetta al mercato plasmare società, individui, relazioni umane”. La dignità della persona, il diritto al lavoro sono la condizione dello sviluppo, non esistono scorciatoie per uscire dalla recessione. L’invito è quello di ampliare i nostri orizzonti parlando la lingua che ci è propria e senza recedere sui valori democratici, della giustizia sociale e della pace: ciò significa ad esempio non stare a guardare il Mediterraneo che brucia e sostenere invece il cambiamento dal basso del popolo siriano; significa anche andare al voto in Italia con una legge ben diversa dal Porcellum o, ancora, dare soluzioni concrete alla attuale mancanza di prospettive dei giovani. Per realizzare un programma politico che risponde alle esigenze del Paese ci vuole un Partito che appassioni chi vi milita e dia valore sia alle idee, sia alle donne e agli uomini che le portano avanti con capacità e coerenza.
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