(Bologna, 17 luglio 2013) E’ mio convincimento che i diritti delle persone vanno garantiti, così come la libertà di esigerli o meno. Da qui la scelta di approvare in Assemblea una Risoluzione (poi varata a maggioranza) che sollecita il legislatore a disciplinare in modo organico l’istituto delle unioni civili, “compresa la costituzione in ogni Comune di un registro delle unioni civili, al quale le persone possano accedere affinché la propria convivenza sia riconosciuta a livello ordinamentale e sia assoggettata ad una puntuale regolamentazione giuridica”.
Non solo. Ho sottoscritto un emendamento al testo che invita la Giunta regionale ad aderire a ‘Ready’, la rete nazionale antidiscriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, al fine di promuovere politiche di contrasto alle discriminazioni stesse e l’istituzione dei registri locali anche prima dell’approvazione di una legge nazionale. Le istituzioni democratiche hanno insomma il dovere di estendere le opportunità e i diritti, consentendo scelte personali nel rispetto dell’altro e del principio di uguaglianza costituzionalmente garantito.
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