(Bologna, 21 maggio 2013) A un anno dal sisma nessuno canta vittoria, a cominciare dal commissario per la ricostruzione Vasco Errani, però il lavoro fatto è imponente e gli ultimi incontri tra i Comuni colpiti e la Regione hanno visto un clima positivo all’insegna del fare un passo alla volta tutto ciò che si deve, fino in fondo. Una priorità resta la salvaguardia rigorosa della sicurezza, legalità ed equità delle procedure, che inevitabilmente rallenta alcune erogazioni o risposte ma, al tempo stesso, garantisce la qualità della ricostruzione. Ottenuta la proroga dello stato di emergenza al 31 dicembre 2014 e la riapertura dei termini di accesso al prestito dei 6 miliardi per gli adempimenti fiscali delle imprese, ora la Regione chiede al Governo e Parlamento di deliberare su altri punti essenziali.
Ecco i principali in sintesi: deroga dal patto di stabilità interno per i Comuni colpiti; l’ammissione a contributo delle abitazioni il cui conduttore disponga di contratto di affitto anche senza residenza; estensione della copertura del prestito fiscale a tutto il 2013 e l’inclusione fra i beneficiari delle imprese con gravi danni al fatturato; possibilità per le società di capitali di imputare le perdite del 2012 ai 5 bilanci successivi; eliminazione di ogni incertezza sulla detassazione dei contributi; autorizzazione a coprire la differenza di interessi a carico delle famiglie dovuta alla sospensione delle rate dei mutui. Tali richieste sono state fatte proprie dall’Assemblea con un ordine del giorno, seguito da una relazione esauriente del presidente Errani. Considerato che un anno fa la Regione e gli enti locali non avevano una sola norma e neppure un euro a disposizione per l’emergenza, i risultati sono enormi. Da 45mila sfollati a una sessantina di persone ancora in albergo, da 15mila domande per contributi di autonoma sistemazione alle attuali 8.100. Le 41.300 persone in cassa integrazione nei primi mesi sono ridotte a poco più di 2.600. Il dossier completo con i numeri, i provvedimenti, i danni, la solidarietà e le cose fatte da quel drammatico 20-29 maggio 2012 è pubblicato sul sito www.regione.emilia-romagna.it/terremoto. Oggi, si stimano a 1 miliardo di euro – su 10 miliardi ottenuti – le risorse mancanti per chiudere il cerchio di tutti i finanziamenti necessari alla ricostruzione, ad esempio per affrontare il recupero delle opere pubbliche e beni tutelati come municipi, chiese, scuole, e per restituire ai privati la loro casa a norma antisismica.
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