(Bologna, 19 febbraio 2013) La Conferenza delle Presidenti degli organismi regionali di pari opportunità ieri ha scritto a Silvio Berlusconi, Pier Luigi Bersani, Oscar Giannino, Beppe Grillo, Antonio Ingroia, Mario Monti, cioè ai leader delle forze politiche che si propongono di guidare il Paese dopo il 25 febbraio. Con una lettera aperta, firmata da me in quanto coordinatrice nazionale, poniamo alcune precise questioni politiche, necessarie a “contrastare tutte le forme di discriminazione di genere che alimentano intolleranza ed emarginazione, a sconfiggere la piaga inaccettabile dei femminicidi e di ogni violenza degli uomini contro le donne ‘in quanto donne’”.

Dal tema della democrazia paritaria, al gap occupazionale e salariale che discrimina le donne italiane e sottrae al Paese il loro contributo alla crescita; dalla lotta agli stereotipi culturali che impediscono una corretta rappresentazione femminile sui media, alla necessità di prevenire e contrastare la violenza di genere, la Conferenza chiede politiche adeguate. Nonostante il divario drammatico che c’è in Italia tra uguaglianza formale e sostanziale, testimoniato da tutte le statistiche economiche, del mercato del lavoro, della presenza femminile nei luoghi decisionali, in questa campagna elettorale non abbiamo sentito dire quasi nulla sulle difficoltà che vivono le donne italiane, neppure in merito ai femminicidi che costituiscono una vera e propria emergenza nazionale. Ecco perché noi presidenti delle commissioni e consulte femminili delle Regioni e Province autonome italiane chiediamo alle forze politiche in campo di spiegare quali sono le loro proposte su questi temi, secondo noi decisivi per la tenuta sociale e il rilancio del Paese.

LEGGI LA LETTERA AI CANDIDATI.

Ai Candidati alla Presidenza del Consiglio ELEZIONI POLITICHE 24-25 FEBBRAIO 2013

 

 

Oggetto: RICHIESTE PER UNA DEMOCRAZIA E UNA SOCIETA’ PARITARIE

La Conferenza delle Presidenti degli organismi regionali di pari opportunità, costituita a Roma in data 22 gennaio 2008, si pone gli obiettivi di valorizzare il ruolo istituzionale degli organismi di pari opportunità, favorendo il coordinamento e lo scambio di esperienze e buone prassi tra le singole realtà regionali, al fine di promuovere politiche di genere paritarie, nonché di promuovere il raccordo e l’interlocuzione con le istituzioni nazionali, nelle loro diverse articolazioni.

            L’urgenza di promuovere politiche dirette a dare piena attuazione alla Carta costituzionale, a garantire la convivenza civile e ridisegnare una società a misura di donne e di uomini, a contrastare tutte le forme di discriminazione di genere che alimentano intolleranza ed emarginazione, a sconfiggere la piaga inaccettabile dei femminicidi e di ogni violenza degli uomini contro le donne “in quanto donne”, interroga trasversalmente tutte le forze politiche che si candidano a governare l’Italia.

In particolare, per lo sviluppo del Paese, si ritiene prioritario affrontare fin dai primi provvedimenti della nuova legislatura i seguenti temi:

– attuare e rafforzare le più recenti normative nazionali in materia di empowerment, volte ad una partecipazione qualificata delle donne nelle istituzioni, nelle società, ai vertici dei luoghi decisionali, con l’impegno di realizzare una compiuta democrazia paritaria;

– assumere il lavoro femminile quale fattore strategico per il superamento della crisi e indispensabile alla crescita, colmando il gap occupazionale e salariale;

– promuovere l’educazione di genere e il rispetto delle differenze nelle scuole, favorire una rappresentazione femminile sui mass media corretta, non stereotipata, rispondente al ruolo politico, culturale e sociale delle donne;

– rinnovare il Piano nazionale contro la violenza alle donne, garantendo stanziamenti economici adeguati e costanti ai Centri antiviolenza/Case rifugio attivi sul territorio nazionale;

– introdurre l’obbligo di valutazione dell’impatto di genere rispetto a tutti i provvedimenti legislativi e governativi, in linea con le raccomandazioni europee.

La Conferenza delle Presidenti degli organismi regionali di pari opportunità ritiene che per rendere più efficace l’intero sistema delle suddette azioni positive, sia necessario semplificare e conferire organicità al quadro delle competenze e dei soggetti istituzionalmente preposti. A tal fine ci rendiamo disponibili fin da ora ad un confronto attivo che renda protagoniste le buone prassi maturate sui territori.

In attesa di un cortese riscontro, porgiamo distinti saluti.

Bologna, 18 febbraio 2013

Perla Conferenza Nazionale, la Coordinatrice

 Avv. Roberta Mori