(Reggio Emilia, 12 febbraio 2013) Il circolo tematico sanità del PD reggiano, coordinato da Gian Maria Fantuzzi, ha promosso una iniziativa di confronto con medici, infermieri e operatori sui numerosi problemi e sulle prospettive del nostro sistema sanitario. Sono intervenuti il capogruppo in Comune Luca Vecchi, l’assessore alla sanità della Regione Carlo Lusenti, il candidato al Parlamento Maino Marchi, ognuno a rispondere alle domande e sollecitazioni dei presenti. Un punto fermo che abbiamo ribadito è la priorità, indiscutibile per il Partito Democratico, della spesa pubblica per la salute e dunque il NO ai tagli lineari e a nuovi ticket.
I fondi per la sanità pubblica sono già stati sottoposti a ripetuti tagli da parte degli ultimi governi, che la Corte dei Conti ha stimato in 31 miliardi al 2015. Questo secondo noi è insostenibile e iniquo sia per i cittadini che per i lavoratori, anche perché i livelli di spesa sanitaria in Italia sono bassi al confronto di altri Stati europei. Come hanno spiegato l’on. Marchi e l’assessore Lusenti, si deve investire sulla riorganizzazione di un sistema che accompagni e supporti i bisogni mano a mano che questi si presentano, consapevoli di un invecchiamento ed aumento delle cronicità che richiede solidarietà tra le generazioni, qualità e potenziamento dei servizi domiciliari, più strutture a bassa e media intensità di cura e meno mega-ospedali. Altro punto da affrontare il precariato in sanità, che va contrastato rendendolo più oneroso del lavoro stabile, facendo crescere e valorizzando davvero le risorse umane e professionalità interne non solo mediche. Il PD ha poi una serie di proposte di dettaglio per far sì che i medici curanti prescrivano visite, esami e farmaci solo quando necessario, evitando un fenomeno preoccupante e oneroso qual è la medicina difensiva. Occorrono infine investimenti nella prevenzione e nelle tecnologie, omogeneità ed equità di accesso ai Livelli Essenziali di Assistenza in tutto il Paese, l’imposizione di costi standard e di selezioni trasparenti dei dirigenti che impediscano lo scandalo del malaffare in Sanità.
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