(Bologna, 20 novembre 2012) Nella settimana della Giornata internazionale contro la violenza alle donne, l’Assemblea legislativa ha dedicato una sessione dei suoi lavori alla promozione della democrazia paritaria, sulla base di una mia comunicazione che ha dato conto del lavoro di un anno della Commissione. E’ la prima volta in assoluto che i consiglieri regionali riuniti in Aula intervengono a tutto campo sul riequilibrio della rappresentanza di genere e sui temi della parità sostanziale. Ne è uscito un dibattito ricco e davvero costruttivo, dove ciascuno ha portato un contributo, a dimostrazione che le questioni di genere e la battaglia contro le discriminazioni stanno diventando patrimonio comune e “agenda politica” dei rappresentanti – uomini e donne di ogni schieramento – della nostra Regione.
Non posso citare tutte e tutti e riportare solo alcuni interventi non renderebbe merito agli altri. C’è chi ha messo l’accento sulle discriminazioni subìte oggi dalle donne immigrate, chi sul potere maschile che si auto-conserva e dunque sulla necessità di forzarlo attraverso le quote, chi sulla recrudescenza in tempo di crisi della violenza inqualificabile di uomini “vili”, chi ancora ha sottolineato l’importanza dell’educazione nelle scuole per una vera prevenzione. Ma è motivo per me di orgoglio – e non lo nascondo – il riconoscimento unanime della necessità di correttivi di legge che realizzino un’uguaglianza sostanziale e permettano alle donne di contribuire pienamente e liberamente al rilancio sociale ed economico del Paese. Al termine, l’Assemblea ha approvato all’unanimità una risoluzione della Commissione per la Parità che chiede di arrivare a una rapida e concreta applicazione della Legge 120/2011 e impegna la Giunta a realizzare in Emilia-Romagna le norme sul riequilibrio della presenza femminile nei consigli di amministrazione di società private e pubbliche, anche attraverso la creazione di albi di competenze.
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