(Forlì, 17 ottobre 2012) Non solo Centro antiviolenza, il Centro Donna di Forlì si configura quale “multi-servizio” pubblico, in costante relazione con gli altri soggetti istituzionali e associativi che assistono le vittime, sensibilizzano al problema della violenza di genere e contribuiscono alla cultura della prevenzione e dei diritti. Il Centro è inserito e si avvale di una rete territoriale costituita dal Comune di Forlì (compresi, tra gli altri, i servizi Centro Famiglie, Unità adulti, Unità tutela minori, Unità gravidanza puerperio, affidi e adozioni), dai servizi dell’Ausl (tra cui Pronto soccorso, Consultori, Dipartimenti di Salute mentale e psichiatrici) e dalle Forze dell’Ordine.

La ricchezza e l’efficacia di queste collaborazioni sono emerse nell’incontro che abbiamo avuto con la responsabile Giulia Civellie le operatrici del Centro, presenti anche l’assessora alle Pari opportunità e conciliazione del Comune di Forlì Maria Maltoni, la consigliera di parità Eva Carbonari e la presidente della commissione comunale Pari Opportunità Sara Samorì. Assieme a me i colleghi Thomas Casadei e Monica Donini della commissione regionale Parità.

Il Centro Donna mette a disposizione una Casa Rifugio per la protezione temporanea, spazi di ascolto e consulenza psicologica individuale, di consulenza giuridica, un centro di documentazione e aggregazione culturale. Proficuo, inoltre, il rapporto con il “Tavolo di contrasto alla violenza”, che comprende 14 associazioni femminili locali. Su impulso del Comune, nel 2001 il circuito territoriale di collaborazioni si è formalizzato ed è nata la Rete Irene, che permette di formare adeguatamente tutte le operatrici e gli operatori che entrano in contatto con la violenza e di monitorare al meglio il fenomeno. Molto importanti tutte le attività formative ed educative, che il Centro porta anche nelle scuole forlivesi.