(Bologna, 22 giugno 2012) Le discriminazioni di genere sul lavoro al centro dell’informativa in Commissione della consigliera di parità regionale Rosa Amorevole, da cui emerge un peggioramento sia rispetto al mobbing che alle molestie, e un aumento delle discriminazioni legate all’età. In attesa di decidere insieme come affrontare il problema, oggi abbiamo approvato una Risoluzione che sollecita una rapida applicazione della legge 120/2011 che, approvata dal Parlamento a larghissima maggioranza, ha sancito le “quote rosa” nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa e partecipate.
Secondo la Commissione europea l’Italia è al 29° posto (su trentatré Paesi) per numero di donne presenti nei CdA delle società quotate in borsa; nelle 272 società quotate sul mercato italiano, la presenza femminile nei consigli è pari al 6,9% del totale dei componenti, con 194 donne su 2.837 consiglieri, mentre nei collegi sindacali si contano 140 donne a fronte di 1.289 uomini. Anche l’Emilia-Romagna presenta una situazione inadeguata rispetto agli standard di rappresentanza. Nel merito delle norme, la Consob (che ha già emanato il suo regolamento attuativo) diffiderà la società interessata affinché si adegui alla normativa entro il termine di quattro mesi; in caso di inottemperanza applica una sanzione pecuniaria e fissa un nuovo termine di tre mesi; in caso di ulteriore inottemperanza a tale nuova diffida, i componenti eletti decadono dalla carica. La legge nazionale si applica dal primo rinnovo degli organi delle società successivo ad un anno dalla data di entrata in vigore della legge stessa, ossia a partire dal 28 luglio 2012. Purtroppo il regolamento governativo per quanto riguarda le società pubbliche non è stato ancora adottato.
Su mandato della Commissione ho perciò presentato un ordine del giorno che sollecita il ministero dell’Economia a emanare il regolamento di attuazione e impegna la Giunta “a sollecitare a sua volta la piena attuazione di tale disciplina, promuovendo un monitoraggio rispetto alle società pubbliche interessate dall’applicazione della legge n. 120 in ambito regionale, al fine di verificarne il livello di adeguamento alle disposizioni”. Chiediamo inoltre che la Regione promuova un’azione di sensibilizzazione attiva in merito, anche attraverso l’istituzione di albi di competenze, per raggiungere gli obiettivi della legge in Emilia-Romagna.
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