(Bologna, 5 giugno 2012) Oggi in Assemblea abbiamo fatto il punto sul sisma e ne riporto una sintesi. La priorità continua ad essere non lasciare nessuno solo, raggiungere tutti garantendo l’accoglienza. A fronte di una disponibilità di 15.754 posti, i cittadini attualmente accolti sono 12.180 (erano 5.292 dopo la scossa del 20 maggio), di cui la maggior parte alloggiati nei 35 campi allestiti sul territorio, 2.915 in strutture al coperto, 2.048 in albergo grazie ad una convenzione attivata dalla Protezione Civile. Si sta cercando di superare le tende, offrendo un’accoglienza più adeguata a chi ha case inagibili. Proprio riguardo agli immobili, dal 20 maggio al 3 giugno si sono effettuate 19.890 verifiche di stabilità e, nell’arco di una settimana, si prevede di ultimare le restanti 13.976. Quanto alla dimensione economica del disastro, un lavoratore su quattro impiegato nell’industria emiliano romagnola lavora nell’area che ha subito gli effetti del sisma.

Sabato 2 giugno, Camposanto (Modena). Il Presidente Errani fa il punto, accanto a lui il segretario PD Bersani.

Così come risulta interessata il 20% della superficie agricola regionale; ad esempio il Consorzio di tutela del Parmigiano reggiano stima in oltre 150 milioni di euro i danni subiti a seguito delle scosse. Di fronte a questa situazione, le misure adottate dal Governo con il decreto del 30 maggio hanno rappresentato un passo in avanti importante per restituire fiducia ai cittadini, ai sindaci, ai lavoratori e alle imprese, a partire dai 2,5 miliardi destinati al territorio in 3 anni.

Ecco alcune proposte formulate dalla Regione a favore del rilancio del sistema produttivo: contributi a fondo perduto per la ricostruzione rivolti a privati e aziende; plafond a tasso agevolato per la ricostruzione; sospensione dei pagamenti di imposte personali e aziendali, del primo acconto dell’Imu, dei contributi previdenziali e assistenziali, delle rate dei mutui e degli altri tributi locali; fondo a tasso zero per la ricostruzione e il ripristino rivolto alle imprese; attivazione di ammortizzatori sociali ordinari e in deroga; sospensione delle procedure di sfratto; allentamento del patto di stabilità per favorire gli investimenti degli enti locali. Già ieri un primo decreto legge è andato in questa direzione e ci consentirà di completare le verifiche e definire i successivi provvedimenti.

Anche la Commissione Europea fa arrivare il suo aiuto. Parliamo di una cifra intorno ai 250 milioni di euro, tra Fondo di solidarietà per le calamità nazionali e riprogrammazione del fondo di sviluppo rurale. Finanziamenti a fondo perduto, che non dovranno essere restituiti e che andranno principalmente agli enti locali per interventi sulle case e sulle strutture pubbliche. Molte sono le iniziative che, nonostante l’emergenza in corso, sono già in cantiere per far ripartire l’economia emiliana, strategica per quella nazionale. Tra queste, bandi per l’innovazione e il sostegno ai cluster produttivi (ad esempio quello di Mirandola) e la
proposta dello stesso presidente Errani di progetti di ricostruzione degli edifici pubblici che valorizzino il rispetto delle norme antisismiche, la sostenibilità ambientale e il ricorso alla green economy.

L’impegno preso dal presidente Errani è quello di gestire insieme la fase dell’emergenza e le attività per la ricostruzione, di snellire al massimo le procedure burocratiche in modo da ripartire il prima possibile. Infine, migliaia le forme di solidarietà arrivate: dalle donazioni via sms al numero 45500 ai versamenti sul conto corrente attivato dalla Regione che – in soli 9 giorni – ha raccolto 504mila euro. Senza dimenticare i tanti volontari di Protezione Civile e delle altre associazioni impegnati direttamente sul campo.