(Forlì, 11 aprile 2012) Davvero un bello slogan, denso di significato, per il Centro Donna di Forlì che ho visitato con l’assessora comunale alle pari opportunità e conciliazione Maria Maltoni e il collega in Regione Thomas Casadei. Centro antiviolenza e molto altro, uno dei pochi interamente pubblici in Italia e, soprattutto, in costante relazione con i soggetti istituzionali e associativi che si occupano del contrasto alla violenza sulle donne, assistono, sensibilizzano e contribuiscono alla cultura dei diritti.
La Rete Irene è nata nel 2001 proprio per assicurare questo circolo virtuoso e di concreta collaborazione – tra enti locali, operatori e operatrici dei servizi sociali, strutture sanitarie, forze dell’ordine, scuole, ecc. – con il fine di offrire sostegno e protezione a donne e minori in difficoltà. Fortemente voluta dal Comune di Forlì, che coordina anche il Tavolo delle associazioni di genere e contro la violenza, è una realtà che sta crescendo anche sul piano della prevenzione. Nel Centro, tra l’altro, le donne trovano informazioni puntuali sui servizi, aiuto psicologico professionale, consulenza giuridica, una Casa rifugio che accoglie in caso di necessità, la possibilità di ricostruire percorsi di autonomia e di fuoriuscita dal maltrattamento. Il centro di documentazione e gli spazi di incontro completano l’offerta e danno il segno di un’azione culturale importante che, attraverso tanti strumenti diversi, ci metterà nelle condizioni di sconfiggere questa piaga sociale inaccettabile.
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