(Modena, 29 marzo 2012) Estensione della mediazione familiare, collaborazione tra enti e professionisti, messa in rete dei centri per le famiglie e chi si occupa di relazioni familiari come appunto avvocati, mediatori, psicologi e operatori sociali. Questi alcuni dei punti usciti dal seminario “Mediazione e Diritto collaborativo nella conflittualità familiare”, a cui ho partecipato su invito della presidente dell’Associazione Gruppo Donne e Giustizia, Avv. Giovanna Zanolini.

Il seminario, molto partecipato e di grande interesse, ha messo a confronto metodi e punti di vista propri delle diverse professionalità coinvolte nel sostegno all’esperienza separativa, dimostrando come la pratica, pur recente, del c.d. diritto collaborativo rappresenti un valido aiuto per superare positivamente le conflittualità nelle coppie. Prevenendo gli esiti peggiori e violenti di cui sono troppo spesso vittime i minori e le donne. Del resto anche dalle rilevazioni dell’Associazione modenese risulta in aumento la violenza esercitata da mariti o conviventi, in particolare quella fisica, unita ai disagi psicologici e di tipo economico all’interno delle famiglie. Insomma, le nuove forme di mediazione familiare integrata che si stanno sperimentando sul territorio possono offrire un sostegno efficace alle persone, ridurre le sofferenze private e i costi sociali delle separazioni, prima ancora di giungere in Tribunale. Questo è ancor più vero se gli operatori che condividono questo approccio sono formati ad una cultura di genere che comprende e dunque concilia le “differenze”.