(Mancasale, 17 dicembre 2011) Eravamo in 350 sabato sera alla tradizionale cena degli auguri Rotary, che quest’anno per la prima volta riuniva i cinque Club reggiani e il Soroptimist e che, soprattutto, è stata dedicata alla presentazione del c.d. progetto Ospedale della donna e del bambino. Grazie alla ferrea volontà di Deanna Ferretti Veroni, che ha creato la Onlus CuraRE per sostenere l’Ausl e l’Arcispedale e raccogliere i fondi necessari, il progetto può concretizzarsi. Come ha detto il direttore del Santa Maria Nuova Ivan Trenti, “è un sogno” quello di realizzare a Reggio Emilia un polo di eccellenza sanitaria e per la ricerca, al servizio delle donne, delle nascite e dei bambini/e. Un sogno realizzabile col contributo di tutti.

Dopo l’approvazione in Assemblea lo scorso anno della risoluzione che impegna la Giunta a sostenere questo progetto, i contenuti tecnici sviluppati dal gruppo di lavoro interaziendale vanno a qualificare una prospettiva ambiziosa, ma fortemente innovativa per la medicina di genere ed il benessere materno-infantile dell’intera Regione. All’impegno delle aziende sanitarie, dell’assemblea e della giunta regionale, degli Enti locali reggiani, si aggiunge ora il primo coinvolgimento della società civile, che sarà decisivo per la costruzione della nuova struttura. L’obiettivo è concentrare i settori ostetrico, ginecologico, neonatale e pediatrico in un unico centro, dove sarà possibile curare le gravidanze a rischio, assistere le donne lungo tutto il percorso della nascita, svolgere le attività di procreazione assistita e curare anche le patologie femminili connesse, oltre che seguire ad alto livello tutte le problematiche neonatali.

Un ulteriore tassello della rivoluzione che amo definire “dolce”, che non fa rima con debole, ma che imprime forza ed incisività a politiche di genere sostanziali per la qualità di vita delle nostre Comunità. E noi saremo alla guida di questo processo, a servizio… come sempre.