(Bologna, 1 Dicembre 2011) Ieri è stato siglato il nuovo Patto per la “crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”, tra la Regione Emilia-Romagna, l’Upi, l’Anci, l’Uncem e la Lega Autonomie regionali, Unioncamere, le Associazioni Imprenditoriali e le Organizzazioni Sindacali regionali, Abi e il Forum del Terzo Settore. Concertazione e coesione si confermano metodo e obiettivo prioritario del governo regionale.
Tra i punti qualificanti: promozione della legalità e sostegno dell’economia sana, investimenti per la crescita e l’occupazione nella direzione dell’equità, per la formazione, la ricerca e la green economy. Forse però gli aspetti più innovativi dell’accordo stanno nell’attenzione concreta rivolta all’occupazione giovanile e femminile, con la previsione di sostegni alle imprese, al lavoro e ai diritti delle donne, quanto mai importanti in questa fase di crisi ancora lontana dal concludersi.
Va sottolineata, ad esempio, la misura prevista di agevolazione finanziaria alle imprese che assumeranno a tempo indeterminato giovani donne e l’intervento formativo mirato per il loro inserimento lavorativo. Così come l’impegno di rimuovere le discriminazioni di genere negli accessi e nelle carriere, attraverso un’operazione culturale, economica e di welfare conciliativo che valorizzi l’apporto delle donne nel mondo produttivo e nella società. In tempo di crisi non possiamo fare a meno della ricchezza rappresentata dalle donne: chi ieri ha sottoscritto il Patto per la crescita in Emilia-Romagna sembra averlo finalmente capito.
Leave A Comment