(Bologna, 26 ottobre 2011) In occasione della seduta di Assemblea, ho presentato una Risoluzione sul tema del riordino della Giustizia, per sostenere la necessità di una complessiva riorganizzazione e razionalizzazione degli uffici giudiziari e delle sedi decentrate dei Tribunali. L’ordine del giorno, sottoscritto da tutte le forze politiche presenti in Assemblea Legislativa e poi votato all’unanimità, mira sollecitare il Governo ad assumere criteri chiari e trasparenti per definire una nuova geografia giudiziaria, in modo che tutti i territori diano il loro contributo senza scelte discrezionali o clientelari.

Non vi è dubbio che il sistema giudiziario italiano abbia urgente bisogno di interventi idonei a ridurre la durata dei processi civili e penali e che sia necessario portare avanti un effettivo percorso di razionalizzazione e semplificazione dell’attività processuale. Di qualsiasi riforma di sistema fa parte la riorganizzazione degli uffici e, in particolare, delle circoscrizioni dei Tribunali. Lo scorso 7 settembre, però, il Senato della Repubblica ha approvato il disegno di legge di conversione con modificazione del D.L. n. 138 del 13 agosto 2011 recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e lo sviluppo, in cui all’art. 1 comma 2 lettera d) si legge di “procedere alla soppressione ovvero alla riduzione delle sezioni distaccate dei tribunali”.

In Emilia-Romagna sono presenti 10 sezioni distaccate di Tribunale situate nei Comuni di Carpi, Cesena, Faenza, Fidenza, Guastalla, Imola, Lugo, Pavullo nel Frignano, Porretta Terme e Sassuolo, che hanno contribuito in modo efficiente all’organizzazione complessiva della geografia giudiziaria ed al sistema dei servizi diffusi sul territorio regionale. Nella Risoluzione impegniamo la Giunta a valutare bene gli effetti sul territorio del testo approvato al Senato, in particolare le ricadute sulla geografia della distribuzione degli Uffici Giudiziari emiliano-romagnoli e ad attivarsi nelle sedi opportune affinché i criteri di riordino messi a punto siano fortemente integrati, per contribuire a limitarne gli effetti distorsivi, nonché impedire chiusure ingiustificate e potenzialmente lesive dell’efficacia complessiva.

Quando si tratta di definire con serietà i criteri per un percorso di semplificazione e di riorganizzazione occorre abbandonare qualsiasi forma pregiudiziale per cercare le soluzioni più appropriate. Ora auspichiamo che il tavolo di confronto tra Regione Emilia-Romagna e Governo definisca una geografia  degli uffici giudiziari sul territorio regionale conforme all’efficienza senza rinunciare alle valutazioni di merito. Il fatto che la  Risoluzione abbia ottenuto l’approvazione all’unanimità è un segnale forte, che si unisce alle domande di chiarezza che vengono dal territorio.