(Bologna, 21 settembre 2011) Quando parliamo di politiche di genere, intendiamo prima di tutto il riconoscimento concreto, in ogni intervento pubblico, della differenza di cui le donne sono portatrici, a partire da quella legata ai loro bisogni più peculiari e biologici. Questa necessità, non individuale ma sociale, deve trovare rispondenza nel sistema dei servizi e in particolare nel servizio sanitario pubblico.
Con una risoluzione approvata oggi in Assemblea legislativa, risultato di un lavoro condiviso con tutte le associazioni attive sul tema in regione tra cui APE di Reggio Emilia, abbiamo chiesto alla Giunta regionale di intervenire concretamente su una patologia spesso dimenticata, eppure invalidante per molte donne: l’endometriosi. Si tratta di una patologia dolorosa che colpisce tante giovani e può portare alla sterilità.
Esiste anche una proposta di legge nazionale che giace in Parlamento e di cui chiediamo l’approvazione, che tra le altre cose introdurrebbe il riconoscimento dell’endometriosi come malattia sociale, la predisposizione di apposite linee guida per la cura e per l’informazione di medici e pazienti, l’introduzione di tariffe differenziate per il trattamento clinico.
Nel frattempo impegniamo la Regione a individuare e mettere in rete le strutture che già trattano la malattia, i percorsi diagnostico-terapeutici volti ad una diagnosi più tempestiva e a diffondere puntuali informazioni presso i consultori, ginecologi e medici di base.
Chiediamo anche di promuovere linee guida appropriate sulla diagnosi e terapia dell’endometriosi e, in attesa di un provvedimento nazionale per l’esenzione, di verificare l’ipotesi di uno o più pacchetti di prestazioni da inserire nel nomenclatore tariffario della specialistica ambulatoriale, per favorire l’accesso e rendere più contenuta la partecipazione alla spesa da parte delle donne affette.
Grazie Roberta perchè eisti, sei vera e rispetti le promesse fatte, se fossero tutti come te, i politici, l’italia sarebbe veramente un BEL PAESE!!! Baci
Sarebbe stata bello che Lei avesse citato tutte le associazioni presente invece di citarne solo una, citandone solo una, sembra che lei non sia imparziale, sembra a favore di una sola associazione APE.
cordiali saluti
Carissima Michela, mi scuso per l’eventuale sottovalutazione, ma essendo la notizia destinata principalmente alla mia zona di riferimento, ho citato l’unica associazione di Reggio Emilia a me nota. Se però ci sono altre realtà reggiane che non mi hanno comunicato essere altrettanto coinvolte, le sarei grata se me le evidenziasse. Un saluto. Cordialità.
Roberta Mori