(10 giugno 2011) Si è tenuta oggi presso l’Università di Modena e Reggio la seconda giornata della conferenza conclusiva del percorso di Job Shadowing e scambio tra operatori di servizi educativi 0-6 emiliano romagnoli e svedesi. 

Promotore del progetto è il Sern (Sweden Emilia Romagna Network), che ha sostenuto la creazione di reti tra i comuni delle due realtà e l’Università. Nel corso dell’evento sono stati illustrati i risultati: tre anni di conoscenza e scambio di esperienze tra i due sistemi educativi che ha visto il Comune di Scandiano in veste di coordinatore tecnico per l’Emilia-Romagna, insieme al comune di Meldola/Bertinoro e ai comuni di Norrkoping e Molndal per la Svezia.

Giovedì, dopo i saluti del vicesindaco di Scandiano Gianluca Manelli – che ha parlato dell’investimento in chiave educativa da parte della Comunità Europea e la volontà del Comune di Scandiano di raccogliere questa sfida con la messa in campo di un progetto davvero competitivo e interessante – sono intervenuta in qualità di presidente di SERN, sottolineando come l’esperienza di Job Shadowing interpreti al meglio le finalità della Rete, vale a dire lo sviluppo di relazioni sulla base di scambi molto concreti, in grado di irrobustire e dare sostanza al processo di integrazione Europea.

I lavori hanno coinvolto un centinaio di persone. Il pubblico era composto da educatrici, insegnanti, dirigenti scolastiche, pedagogiste italiane e svedesi, più un gruppo di norvegesi, a Reggio Emilia per visitare Reggio Children, che ha chiesto di partecipare. Erano diverse le coordinatrici pedagogiche provenienti dell’Emilia Romagna e operanti nei comuni di Reggio, Parma, Cesena e limitrofi, Bertinoro, Ravenna, Cervia, Rimini. Di grande spessore l’intervento del prof. Antonio Gariboldi dell’università degli Studi di Modena e Reggio, che ha parlato della creatività, menzionando anche l’altro progetto legato al Comune di Scandiano e all’Università, chiamato Creanet. Alla giornata era presente anche l’agenzia nazionale LLPP, abilitata nella valutazione di finanziamento dei progetti europei e che ha considerato questa esperienza come la miglior pratica europea di formazione in servizio. Il progetto ha offerto la possibilità a circa 60 insegnanti di Nido e Scuole dell’Infanzia di vivere un’opportunità di formazione in servizio attraverso un soggiorno di 15 giorni presso i servizi educativi del comune ospitante, consentendo di conoscere, scambiare ed approfondire metodologie e pratiche educative.

Di seguito, il mio saluto ai partecipanti

Conferenza conclusiva del progetto di JOB SHADOWING e SCAMBIO TRA OPERATORI di servizi educativi 0-6 emiliano-romagnoli e svedesi: dai risultati alle sfide del futuro

Saluto di apertura di Roberta Mori, presidente Rete SERN

In qualità di presidente di SERN porgo un particolare ringraziamento ai partecipanti a questa conferenza conclusiva e agli organizzatori, per l’efficace coordinamento dei tanti passi compiuti nell’ambito di questo importante progetto.

Credo infatti che questa esperienza progettuale interpreti mirabilmente lo spirito profondo della Rete e le sue finalità. Ovvero, promuovere sinergie, unire mondi ed esperienze, produrre reciprocità di analisi, di conoscenza, stimoli e anche cambiamento.

I servizi educativi costituiscono il paradigma dell’apertura e accoglimento dell’altro, in una logica di orizzonti esperienziali sempre nuovi, come sempre nuove sono le richieste dei nostri piccoli utenti e delle loro famiglie, che vogliono essere compartecipi e protagonisti del loro spazio e del loro tempo.

Mettersi in ascolto dell’altro, infatti, socializzare esperienze e scambiare buone prassi, mettendo al centro il bambino attraverso l’occhio esperto di educatori e pedagogisti, significa consolidare le fondamenta della convivenza civile europea.

Se è vero che tutti gli osservatori ed economisti riconoscono come strategico il ruolo dell’educazione per lo sviluppo economico e sociale dell’Europa, nell’alveo di un’economia della conoscenza sempre più globale, la “mobilità utile” non solo arricchisce professionalmente, ma diventa un valore civico. In campo pedagogico il tema dell’educazione all’Europa è molto chiaro e assunto come obiettivo prioritario nell’Agenda di Lisbona, quale elemento di competitività, ulteriore tappa di integrazione europea, occasione di dialogo culturale ed interscambio valoriale.

Mi ha colpito l’immagine narrata da un’educatrice italiana durante la sua esperienza in Svezia. All’inizio i bambini svedesi non capivano perché lei non rispondesse alle loro domande ma poi, quando hanno compreso che il problema era solo linguistico, l’hanno presa per mano per condividere, assieme a lei, le loro esperienze.

Credo che questo possa rappresentare il senso profondo del nostro agire a tutti i livelli, prenderci reciprocamente per mano, andare oltre le differenze ed avanzare insieme.

Grazie e buon lavoro a tutti.