(6 giugno 2011) E’ notizia di oggi: la Regione Campania ha deciso di recedere dall’adesione all’Istituto Alcide Cervi di Gattatico, in quanto sarebbe un costo inutile. Stando all’atto della Giunta Caldoro, il motivo è la “preminente esigenza di contenimento della spesa”. In poche parole, dal momento che quella Regione ha sforato il patto di stabilità non ritiene “indispensabile” restare nell’elenco dei soci dell’Istituto Cervi, di cui fa parte dal 2003.

E’ chiaro che la facoltà della Regione Campania di decidere in piena autonomia a quali istituti o associazioni aderire non è in discussione. Ciò che ritengo, in questo caso, doloroso e discutibile, è la scelta di far venir meno l’adesione all’Istituto Cervi per una mera motivazione contabile. Ricordo che l’Istituto promuove a livello nazionale non soltanto la memoria della Resistenza, ma soprattutto la cultura dei valori repubblicani e democratici della nostra Costituzione. Non a caso proprio nell’anno del 150° dell’Unità d’Italia le adesioni all’Istituto Cervi sono aumentate in tutto il Paese, a riprova di un’opera meritoria e  super partes, riconosciuta da Regioni ed enti locali di ogni parte politica. Confido che la giunta di centrodestra che governa la Campania trovi altre fonti di risparmio, ben più significative, su cui far leva per rispettare il patto di stabilità, e riconsideri presto questa sua decisione.