(6 giugno 2011) Qualche settimana fa il Gruppo PD in Regione ha chiesto alla Giunta – con una Risoluzione poi approvata all’unanimità – di attivarsi presso il Ministero dell’Interno per istituire un’Agenzia operativa della Direzione antimafia anche in Emilia-Romagna dove, purtroppo, negli ultimi anni sono in crescita i rischi di riciclaggio, gli episodi di estorsione e di usura, al pari delle altre regioni del Nord Italia. Crediamo che l’istituzione di una sede DIA nella nostra regione sia opportuna, un presidio che si andrebbe ad aggiungere alle norme regionali da poco in vigore per la legalità negli appalti e contro le infiltrazioni mafiose nel nostro territorio. In questi giorni l’on. Maino Marchi ha raccolto l’appello e presentato un’interpellanza urgente al Ministro Maroni. Un bell’esempio di collaborazione tra rappresentanze istituzionali, che ci avvicina all’obiettivo.
Ecco il testo, firmato da tutti i deputati PD eletti in Emilia Romagna e da tutti i deputati PD della Commissione Parlamentare Antimafia.
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INTERPELLANZA URGENTE
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell’interno, per sapere – premesso che:
l’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna ha approvato all’unanimità dei presenti in data 30 marzo 2011 una risoluzione che impegna la Giunta ad attivarsi presso il Ministero dell’interno per richiedere che anche nella suddetta regione venga costituita un’Agenzia Operativa della DIA;
a supporto di tale indirizzo, nella risoluzione viene evidenziato che l’Emilia-Romagna si caratterizza per la posizione geografica strategica di snodo tra nord e centro del Paese, per la conseguente ricca dotazione di infrastrutture di collegamento ferroviario, stradale ed autostradale e per un’economia florida che ha garantito un’equilibrata e diffusa distribuzione del benessere sul territorio, come è attestato dall’indice di povertà più basso a livello nazionale;
si rileva inoltre che proprio per le sue peculiarità economiche e la felice collocazione geografica tale regione costituisce stimolante polo di attrazione per interessi lavorativi, economici e anche – potenzialmente – criminali, soprattutto come terreno d’elezione per tentativi di riciclaggio di capitali da parte della criminalità organizzata;
si sottolinea poi che tale attività illecita, oltre a configurare un tentativo di controllo del territorio, attraverso l’esportazione di moduli operativi tipicamente mafiosi, può anche risultare funzionale all’infiltrazione di imprese controllate – in sostituzione di quelle estorte – nel tessuto economico locale, allo scopo di occupare il lucroso settore dei lavori pubblici e garantirsi valide occasioni di riciclaggio;
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna ha accertato che a fronte di una situazione nella quale sono evidenti i segnali di rischio che il territorio regionale corre, a tutt’oggi la nostra regione è sprovvista di una Agenzia Operativa della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) e ha evidenziato che dalla sintesi dei dati della relazione della DIA nazionale, relativa al primo semestre 2010, viene sottolineato che:
– nei primi sei mesi dell’anno, su 12.828 segnalazioni di operazioni finanziarie sospette ad alto rischio di riciclaggio registrate in Italia ben 910 (il 7,09% del totale – al quinto posto in Italia dietro Lombardia, Lazio, Campania e Toscana) provenivano dal territorio emiliano-romagnolo;
– di queste 10 (il 4,5% del totale nazionale) sono poi state effettivamente sottoposte dagli organi investigativi ad indagini più approfondite;
– le segnalazioni inviate alle centrali investigative sono arrivate per lo più da istituti di credito (in 653 casi su 910), ma sono attivi sul terreno della repressione del fenomeno anche gli intermediari finanziari (128 casi) e le pubbliche amministrazioni (118 segnalazioni);
– nel primo semestre del 2010 l’Emilia-Romagna risulta al quarto posto tra le regioni del centro-nord per reati di estorsione: 106 i casi documentati (ma erano 180 nel secondo semestre dell’anno scorso), inferiori solo a Lombardia (301), Piemonte (186) e Toscana (134);
– statistiche simili per quanto riguarda l’usura, con 9 casi segnalati in regione (che hanno fatto scattare 30 denunce) contro i 18 del Veneto e gli 11 della Lombardia;
in data 5.5.2011 il Presidente della Regione Emilia Romagna, esprimendo la condivisione e l’adesione della Giunta Regionale alla richiesta dell’Assemblea Legislativa, soprattutto alla luce delle ultime statistiche e analisi che rilevano circostanziati pericolosi e documentati tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei territori in oggetto, ha avanzato al Ministro dell’Interno la richiesta della costituzione di u centro operativo della DIA per il territorio emiliano-romagnolo dichiarando la prontezza nell’offrire la collaborazione della Regione al riguardo;
se, sulla base degli elementi sopra evidenziati, della risoluzione approvata dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna e dalla richiesta avanzata dal Presidente della Regione Emilia Romagna intenda attivarsi al fine di costituire un’Agenzia Operativa della DIA in Emilia Romagna.
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