4 SI con cui affermare i nostri diritti: per un’energia sicura e pulita, per l’acqua pubblica, per la legalità e la giustizia.

(24 maggio 2011) In questo periodo sono numerose le iniziative pubbliche sui temi referendari e in alcune  di esse ho avuto modo di spiegare le tante ragioni del voto e del SI. Prima di tutto, il 12 e 13 giugno potremo come cittadini dare il nostro contributo per il futuro del Paese che vogliamo, lanciando un messaggio forte e chiaro di DEMOCRAZIA. Nel merito, il nucleare è ora il tema più sentito per la tragedia recente che ha colpito il Giappone: una prova inconfutabile della portata devastante di questa tecnologia, che dipenderà sempre in parte dal “fattore umano” e che non ha risolto il problema della sicurezza, né degli impianti né delle scorie radioattive. Altre ragioni oggettive, legate alle diseconomie del NUCLEARE, ma soprattutto alla crescita necessaria di un’energia sicura e pulita da fonti rinnovabili, evidenziano come le scelte del governo siano dettate da alcune lobby economiche e non certo dall’interesse comune. E’ la stessa logica del provvedimento che privatizza l’ACQUA, bene primario indisponibile e proprio per questo gestito fino ad ora da aziende a maggioranza pubblica. A chi conviene sottrarre il bene pubblico per eccellenza al controllo delle comunità locali? Chi vigilerà sull’entità delle tariffe o sul fatto che il servizio idrico raggiunga tutti? Qui si vogliono barattare diritti fondamentali con una presunta efficienza… Quanto al LEGITTIMO IMPEDIMENTO, afferma la non uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. Ormai non si contano più le leggi fatte e approvate su misura del Premier e dei suoi guai giudiziari e imprenditoriali, in spregio agli interessi pubblici e soggettivi di altri. Un uso sostanzialmente “monarchico” del Parlamento da parte dei governi Berlusconi che va dalla depenalizzazione del falso in bilancio del 2002 ai più recenti tentativi di sottrarlo alla giustizia, tra impunità e prescrizioni brevi. E’ ora di dire basta!

Taneto di Gattatico, 20 maggio 2011. Qui eravamo davanti al Fuori Orario, io, Maino Marchi, il presidente Arci di Reggio Federico Amico, in occasione della prima serata della Festa antinucleare organizzata dal Circolo.